martedì 9 settembre 2014

SANITA', DOV' ERA IL PD?

Sandro Polidori
La Voce 11-09-14
Il Corriere 12-09-14

Si sveglia la politica e si sveglia tardi, sempre che finora non abbia semplicemente finto di dormire. Sul riordino della Sanità e l’istituzione dell’Area Vasta (che la Regione ha sperimentato sulla Romagna) il Pd della Valmarecchia o non aveva aperto bene gli occhi o non li ha volutamente voluti aprire? La politica è anche previsione e programmazione e in cosa consistesse il riordino della sanità era già noto da tempo. I segnali del depotenziamento  e dello smantellamento delle nostre strutture ospedaliere erano evidenti, e quando ci sono i fatti che parlano e questi non corrispondono alle parole di rassicurazione ripetute più volte come una continua cantilena da Asl e Regione, ma vanno nella direzione opposta occorre reagire. Il Franchini di Santarcangelo e il Sacra Famiglia di Novafeltria sono presidi sanitari indispensabili ai cittadini della Valmarecchia strutture che andrebbero implementate e non svuotate come sta accadendo ora. I reparti chiusi, le riduzioni di orari o l’apertura a giorni alterni, la mancata nomina del primario, la mancata previsione della sostituzione della Tac che è stata pagata dai cittadini, quali altri segnali servivano  per capire quel che stava accadendo? Il Pd locale cos’ha fatto mentre era in atto tutto questo? Stava alla finestra a guardare, tacciava le altre forze politiche di allarmismo e riportava a testa china le parole di rassicurazione di Asl e Regione. Le amministrazioni presenti e passate di Santarcangelo e Novafeltria sono state “raggirate” dalla Regione o c’è stata accondiscendenza? Oggi sono in atto alcune iniziative, politiche e non, a salvaguardia dei piccoli ospedali, l’unione fa la forza ed è bene ricercare la più ampia sinergia possibile, un dovere soprattutto per i partiti che in campagna elettorale si sono riempiti la bocca con la battaglia per l’ospedale, ma la battaglia deve essere reale e non un teatrino funzionale a salvare la faccia a qualcuno.
Loris Dall’Acqua     Sandro Polidori      Valmarecchia Battle Group 

mercoledì 27 agosto 2014

SASSOFELTRIO & MONTECOPIOLO RITARDI INAUDITI

La Voce 30-08-14

Sassofeltrio e Montecopiolo due comuni, ma soprattutto due comunità, che da troppo tempo attendono il passaggio in Romagna, da parte della Regione Marche un atteggiamento vergognoso e lesivo dei diritti delle popolazioni interessate che si sono espresse già da diversi anni in merito al passaggio di regione attraverso un democratico e partecipato Referendum. L’atteggiamento del Partito Democratico marchigiano è assolutamente incomprensibile ed inaccettabile! Di fronte alla volontà popolare ci si dovrebbe adeguare anche se non la si condivide e non prodigarsi come stanno facendo in Regione Marche in un continuo ostruzionismo fatto di azioni messe che sembrano piuttosto atti punitivi nei confronti di chi ha scelto di passare sotto un’altra regione. I compagni dovrebbero piuttosto farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai i 7 comuni dell’ Alta Valmarecchia prima e Sassofeltrio e Montecopiolo poi abbiano deciso di intraprendere questo percorso. A pagarne le conseguenze, sotto diversi punti di vista, sono purtroppo i residenti, che vedono lesi i propri diritti e che purtroppo non avranno prospettive per il futuro finché non usciranno da quel “limbo” in cui il Pd marchigiano ha deciso di tenerli, improbabile che le Marche investano in infrastrutture e servizi di territori che  passeranno ad altri, così come è impossibile che a queste carenze possa sopperire la Regione Emilia Romagna che ufficialmente non ne ha ancora competenza, nei fatti nessun ente regionale si occupa e preoccupa del futuro di questi due comuni. Non sono bastate né le sollecitazioni politiche, nè le denuncie nei confronti della Regione Marche, ci chiediamo come possa definirsi democratico questo partito che pensa forse di far bella figura nel tenere in “ostaggio” questi due comuni. Vogliamo manifestare tutta la nostra solidarietà a questi due comuni così vergognosamente osteggiati e il nostro sdegno verso quegli amministratori marchigiani che continuano ad ostacolare questo passaggio. Che succede al PD emiliano-romagnolo o a chi siede a Roma? La politica non è forse più in grado di riprendersi in mano la situazione? Auspichiamo che al più presto le istituzioni mettano fine a questa ingiustizia che definire “porcata” è ancora un complimento, nell'ottica anche di un ricongiungimento del Montefeltro .

Loris Dall’Acqua   Sandro Polidori  Valmarecchia Battle Group


sabato 16 agosto 2014

UNIONE: IL CASO SANT'AGATA FELTRIA


 
Una partenza affrettata e singhiozzante quella di questa Unione a 10, un contesto in cui correttezza e regole non sono certo all’ordine del giorno, d’altronde anche la gatta frettolosa fà i gattini ciechi. Nel primo consiglio dell’ Unione di questa legislatura, saltano agli occhi alcune anomalie che ci auguriamo vengano approfondite al più presto visto che non lo si è fatto a tempo debito. A farne le spese le opposizioni che si ritrovano penalizzate dalla ripartizione degli “scranni”. La composizione del consiglio dell’Unione è stabilita da apposito  regolamento col quale si attribuiscono ad ogni comune un consigliere di maggioranza e uno di opposizione, con quote voto diverse, fatta eccezione per Santarcangelo  che essendo il comune più grande ne ha due per parte, le perplessità sorgono sui posti spettanti al Comune di Sant’Agata Feltria. Come noto a Sant’Agata Feltria per le amministrative si è presentata una sola lista, di conseguenza in consiglio comunale siede solo la maggioranza, ci stupisce quindi il fatto che  in Unione, per l’ assegnazione del posto spettante di diritto all’opposizione santagatese, si sia deciso a tavolino di attribuirlo alla maggioranza. L’opposizione pennese ad esempio ha legittimamente scelto di non sedere in Unione (scelta più che legittima e da rispettare), ne consegue quindi che la sedia resta vuota, una scelta che comunque non lede l’opposizione dell’ Unione come accade invece con quanto fatto per il Comune di Sant’Agata Feltria.  Per quale motivo, anziché tenere il posto vuoto come per Pennabilli, al Comune di Sant’Agata viene consentito di nominare  due esponenti riempiendo così oltre al seggio di maggioranza anche quello vuoto dell’opposizione? Vien da se che entrambi i consiglieri che siederanno in Unione per Sant’Agata Feltria saranno allineati al momento del voto essendo espressione della stessa maggioranza e questo non ci sembra affatto corretto visto che il peso tra maggioranza e opposizione dell'Unione viene spostato con una decisione "a tavolino" che favorisce la maggioranza. Possibile che negli uffici e nella segreteria questa scelta non sia apparsa un po’ bizzarra? Fortunatamente Elena Vannoni capogruppo della lista civica di opposizione ne ha chiesto contezza in consiglio, ma è mai possibile che solo l’opposizione si sia accorta di questa anomalia? Questa più che una svista sembra l'ennesima porcata perpetrata dal Pd che in Valmarecchia anziché amministrare impone il buono e il cattivo tempo e quest' ultima  non è altro che una
rocambolesca interpretazione della normativa.

Loris Dall’Acqua   Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group

giovedì 14 agosto 2014

LA VALMARECCHIA IN BALIA DEL PD

La Voce 15-08-14
Il Corriere 24-08-14


Sandro Polidori Valmarecchia Battle Group
Cos’ha fatto il Partito Democratico in questi ultimi anni per la Valmarecchia? I risultati non sono certo entusiasmanti e sono nettamente inferiori ai tanti  propositi che echeggiano nella valle, tutte promesse che al più presto andrebbero onorate. 
TERRITORIO Con la definizione dell’ ambito ottimale ci siamo ritrovati in un' Unione a 10,  ente di secondo grado che non pare intenzionata a portare avanti politiche strategiche di vallata, né progetti sostenibili per il futuro, e che faticherà non poco a trovare i giusti equilibri. Anche sull’ipotesi di fusione sembra tutto fermo. In queste condizioni come potrà la Valmarecchia avere un peso fuori dai propri confini?
TURISMO Nulla di fatto nemmeno per un turismo di vallata, sembrava si dovesse fare sistema e lavorare in sinergia, ma tale proposito sembra rimasto solo sulla carta visto che nei fatti ogni comune continua a gestire il proprio orticello e tutto questo nonostante siano state fatte conferenze turistiche in cui emergeva una certa necessità di promuoversi come un unico territorio, anche se la soluzione prospettata ( il consorzietto che delega un’ Unione di prodotto emiliana) non era certo condivisibile. Quale futuro turistico per la nostra valle?
SANITA’ Come noto la Regione colloca i nostri ospedali in quella black lista delle 25 strutture ospedaliere che potrebbero essere convertite in ospedali di comunità ovvero “dormitorio” scelte contro le quali il Pd locale si trova forse in imbarazzo nel contestare quanto stabilito alla corte di Errani. Riusciremo a salvare i nostri ospedali?
PASSAGGIO DI REGIONE In campagna elettorale un rinnovato interessamento per il cambio di Regione di Sassofeltrio e Montecopiolo, comuni che da anni attendono di veder rispettare la volontà popolare già largamente espressa attraverso il referendum, nonostante le denunce sul tema è calato il silenzio. Si riuscirà a far rispettare la Costituzione?
RIFIUTI Differenziamo il rifiuto ma paghiamo più di prima. Riusciremo ad avere un servizio di qualità e pagarlo al giusto prezzo?
Loris Dall'Acqua Valmarecchia Battle Group
 VIABILITA’ Fiumi di parole su una viabilità di vallata che sia degna di questo nome, nulla sulla mobilità e nemmeno per quel collegamento con la E 45 che è forse l’ultimo dei loro pensieri.
Più che amministrare questa valle il Pd la sta spegnendo poco a poco. Pd se ci sei batti un colpo!

Loris Dall’Acqua   Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group 


venerdì 14 marzo 2014

OSPEDALI DI COMUNITA' SVUOTATI DI SERVIZI

Il Corriere 21-03-14
La Voce 28-03-14

Sul Riordino della Sanità, le intenzioni della Regione Emilia Romagna, alla quale competono le scelte in materia, dopo anni di dichiarazioni ambigue e rassicurazioni poco credibili, cominciano a diventare un po' più chiare e purtroppo, sul futuro dei piccoli ospedali, c'è poco di cui rallegrarsi. Se la chiusura delle piccole strutture sembra scongiurata, questo non significa che si possa abbassare la guardia, in pochi anni i plessi ospedalieri verranno riorganizzati e distinti in due categorie. Ci saranno quelli per acuti ove si fronteggeranno le emergenze e nei quali verranno tagliati posti letto e ci saranno quelli di comunità in cui ci avremo solamente un pronto intervento e posti letto dedicati a quei pazienti che hanno già affrontato la fase acuta della loro patologia, ma non sono ancora pronti ad essere dimessi dalla struttura ospedaliera, in quanto, a domicilio non potrebbero avere lo stesso tipo di assistenza infermieristica che possono invece ricevere in un ospedale.
       La Regione ha stilato un elenco delle 25 strutture sanitarie aventi i requisiti per essere trasformati in ospedali di comunità o meglio "dormitorio assistito", un elenco che penalizza fortemente la Provincia di Rimini visto che ben tre delle cinque strutture ospedaliere del territorio rientrano in quella lista  e per la precisione sono in quell'elenco il Cervesi di Cattolica, il Sacra Famiglia di Novafeltria e il Franchini di Santarcangelo.
       Di queste tre strutture ben due sono in Valmarecchia. Come si può pensare che una valle così estesa, che ha gravi carenze infrastrutturali soprattutto dal punto di vista viabilistico, possa avere come unico presidio di riferimento per acuti l'Infermi di Rimini? Il bacino di utenza che gravita su Santarcangelo è costituito non solo dai residenti della bassa valle, ma da una decina di comuni tra i quali alcuni di discrete dimensioni come Bellaria, Savignano, San Mauro Pascoli e Verucchio. Quale futuro per la chirurgia a basso e medio rischio dei piccoli ospedali?  Come si può pensare di "dirottare" tutti gli interventi a Rimini? Lo stesso discorso vale per il nosocomio di Novafeltria, oltre ai 7 comuni dell'alta valle ce ne sono altri, al di là dei confini provinciali ed anche regionali, Badia Tedalta, Montecopiolo ecc  e sarebbe bene ricordare che si tratta di un territorio montano e quindi con tutte le problematiche che spesso contraddistinguono queste aree, un bacino di utenza stimabile in 40.000 residenti. In Regione probabilmente conoscono poco la Valmarecchia, si rendono conto di quanto tempo sia necessario per raggiungere Rimini da comuni come Pennabilli o Casteldelci specialmente nelle ore di punta? L'arteria di collegamento tra entroterra e Rimini è assolutamente inadeguata e poco scorrevole (basti pensare anche all'inutilità di rotonde come quella a Pietracuta che più che agevolare ostacola). L'elisoccorso può rappresentare un' alternativa valida per le emergenze, ma non dimentichiamoci che non sempre è utilizzabile in quanto non sempre ci sono le condizioni meteo adatte affinchè questo possa levarsi in volo. Che si fa inoltre quando il tempo, inteso come minuti, diventa una questione determinante per salvare vite? Incrociamo le dita o noi maschietti ci facciamo trasportare con una mano appoggiata sui cosiddetti? Qui non si tratta di un capriccio da parte di cittadini che vogliono i servizi sotto casa, pretendiamo solo scelte dettate dal buon senso.
La Regione baserà probabilmente le proprie scelte valutando i numeri, in più occasioni vari esponenti della politica locale o dell'Asl hanno sostenuto l'importanza di rispettare degli standard qualitativi prestabiliti al fine di mantenere i vari reparti. Ma vi siete chiesti per quale motivo i reparti presenti nei  piccoli ospedali non riescono ad avere i numeri di accessi o prestazioni o interventi necessari? Potremmo chiederlo al Cup, che a detta di molti, a prescindere dalla presenza o meno di un reparto nell'ospedale più vicino al paziente, indirizza i pazienti nelle strutture più grandi. La smettano di raccontarci la favoletta che i pazienti non si fidano dei piccoli ospedali. Non sarebbe male se uno degli obbiettivi del Cup fosse quello invece di garantire ai piccoli i suddetti standard evitando di creare pendolari della salute quando non è necessario. Se la Regione vuole risparmiare sulla sanità si ricordi delle migliaia di dipendenti che ha e che forse prima di nuove assunzioni sarebbe necessario un piano di riorganizzazione del personale che abbia come obbiettivo quello di dare il massimo del servizio con l'adeguato numero di addetti evitando assunzioni "indiscriminate".    
        La Regione deve riconsiderare il ruolo dei piccoli ospedali: bisogna assolutamente mantenere quei reparti di base tra cui la chirurgia a basso e medio rischio nonchè sviluppare per ogni struttura una specialistica. Piuttosto che far spostare i pazienti, quando possibile, perchè a spostarsi non sono le équipe mediche? Purtroppo quel depotenziamento in atto genera anche paradossi, se uno di Novafeltria viene ricoverato e operato a Santarcangelo dall'équipe del Sacra Famiglia significa che siamo alla frutta. Snellire, semplificare, sburocratizzare, queste le vere politiche in grado di generare risparmi, intervenendo sul sistema e non sul paziente.
Cordiali saluti,
Loris Dall'Acqua   Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group
 









martedì 11 marzo 2014

TURISMO DELL'ENTROTERRA LA BELLEZZA DA SOLA NON BASTA

La Voce 13-03-14
Il Corriere 15-03-14
Il Nuovo Quotidiano 17-03-14

Il turismo può rappresentare un enorme traino per l'economia locale, non solo per il settore turistico, ma anche per l'indotto che c'è dietro fatto di servizi, di prodotti tipici locali ecc occorre in primo luogo un cambio di mentalità rispetto al passato, bisogna prendere consapevolezza che in provincia di Rimini oltre alla costa c'è di più, che la Valconca e la Valmarecchia non sono il giardinetto di Rimini, ma valli ricche di eccellenze paesaggistiche, storiche, monumentali, museali ed anche enogastronomiche. Occorre superare anche il concetto piuttosto riduttivo che le nostre valli siano solo luoghi di escursione, ma dobbiamo pensarli anche come luoghi in cui poter pernottare e soggiornare. Se il turismo dell'entroterra, dopo un breve periodo di crescita registrato negli ultimi anni nel 2013 conosce un calo di oltre un 10 % bisogna interrogarsi sulle cause, non si può certo dar colpa di questo alle attività o agli operatori, o alla scarsità delle risorse spesso a scarseggiare sono le idee. La Provincia si auto elogia ed auto celebra ogni volta in cui i dati turistici  registrano un trend positivo e quindi non si può esimere dal fare autocritica nel momento in cui il trend è negativo, se si appropria di meriti si prenda anche colpe e responsabilità. Va messo in discussione quanto è stato fatto o non fatto sinora per valorizzare quella parte di territorio che non è costiero, manca ancora sinergia tra tutto quanto fa turismo, manca una rete in grado di comunicare in maniera efficace quel che c'è in Valconca e in Valmarecchia, mancano delle infrastrutture adeguate e una mobilità che consenta di raggiungere con facilità l'entroterra. Sono stati fatti incontri aperti in cui si è parlato di turismo, incontri evidentemente poco proficui visto che i risultati non ci sono, come sempre accade ci siamo solo parlati addosso. Qualche esponente della Provincia, sembra quasi voler attribuire la difficoltà di promuovere l'entroterra alla scarsa disponibilità di posti letti e alla qualità dell'offerta, ma se vogliamo che i privati investano in nuove strutture o riqualifichino quelle esistenti dovranno poter contare su una crescita della domanda piuttosto costante di posti letto, è la legge di mercato.  Per fare turismo occorre migliorare la comunicazione, lavorare in sinergia e fare sistema, la bellezza del paesaggio della Valmarechia e della Valconca da sole non bastano. Come sempre accade, la politica locale piuttosto che scegliere la soluzione ideale per le nostra vallate ha preferito subire una scelta calata dall'alto. In Valmarecchia lo scorso anno è stato approvato un ordine del giorno attraverso il quale istituire un consorzietto che poi si dovrà confrontare con l' Unione di prodotto dell'area montana e del verde che ha sede a Reggio Emilia. Quali risultati ha portato questa scelta? L'ipotesi di chiedere alla Regione l'istituzione di un' Unione di prodotto con sede sul nostro territorio che si occupasse di peculiarità specifiche non presenti nelle altre non è nemmeno stata soppesata. Quante risorse verranno destinate dalla Regione al turismo? Quando saranno distribuite sul territorio quante di queste arriveranno realmente a finanziare i progetti e quante invece serviranno a sostenere l'apparato burocratico che c'è dietro fatto di consorzietti con presidente, vice presidente, consigli di amministrazione, addetti vari ecc ecc. Occorre una promozione sinergica e multimediale che possa incidere maggiormente sul mercato, occorre fare sistema mettendo insieme le eccellenze del territorio, si è fatto qualcosa di valido in questa direzione? Solo per fare un esempio ricordiamo che  esiste una rete museale della Valmarecchia chiamata Remus, inizialmente nata all'interno dell' Unione della Bassa Valmarecchia ma che ora sarebbe da estendere maggiormente, ma che rete è se la maggior parte delle realtà resta tagliata fuori? Una vera sinergia riusciamo ad ottenerla quando al turista che viene a contatto con uno dei musei della valle gli si aprono le porte di tutte le altre realtà affini nessuna esclusa. Il turista dovrà avere la possibilità di conoscerle e di raggiungerle, dovrà ricevere informazioni che possano stimolarlo a voler visitare anche le altre realtà e magari l' incentivo attraverso un biglietto unico o alla disponibilità di raggiungerle con mezzi di trasporto pubblici. Cosa è stato fatto in merito? Bisogna provvedere ad un adeguata pubblici delle nostre valli, una promozione che si componga di strategie di vallata decise in loco e non di proposte calate dall'alto che spesso si sono rivelate un buco nell'acqua nel quale abbiamo buttato anche soldi.
Cordiali saluti,
Loris Dall'Acqua   Sandro Polidori      Valmarecchia Battle Group

giovedì 20 febbraio 2014

UNIONE DI CHE COSA?

  La Voce 21-02-14
  Il Nuovo Quotidiano 24-02-14

Il 2014 è l'anno di nascita della nuova Unione Montana a 10, purtroppo inizia il suo percorso nella modo e nel momento peggiore. Il Pd della Valmarecchia ha fortemente voluto la costituzione di questo ente, nonostante questa Unione sia troppo ampia ed eterogenea per poter operare in maniera sinergica, i comuni che ne fanno parte hanno pesi, esigenze e problematiche piuttosto diverse. Si parte col piede sbagliato anche percè per alcuni comuni si è trattato di un'imposizione e non di una scelta, inoltre il parto di questo nuovo ente  non è stata una fusione  tra l'Unione a 4 e la Comunità Montana a 7, come era atato annunciato, ma si è assistito all' assorbimento della Comunità Montana a 7 che è confluita in nell'Unione a 4 della Bassa Valmarecchia. Si è voluto cominciare ora nonostante 3 comuni su 10 siano stati commissariati, 3 comuni che rappresentano insieme 27-28.000 cittadini. In diversi incontri o consigli comunali è stato ribadito con forza che i comuni montani avrebbero deciso trà loro le questioni inerenti la montagna, ma dopo l'ultimo incontro c'è da chiedersi se anche il Monte Giove (Santarcangelo) rientri nell'area montana, evidentemente promessa da marinaio e non certo da montanaro.
       Così non si và da nessuna parte, l'Unione deve operare nell'interesse della Valmarecchia. La montagna è abbandonata a se stessa e questo non è una considerazione solo nostra, ma lo si evince purtroppo anche dalle cifre. Per il progettone per difendere  la costa dall' erosioneo per fare bonifiche strutturali sono stati messi a bilancio 16,5 milioni di euro di cui 15 milioni dallo stato e 1,5 dalla Regione. Esiste qualche progettone anche per la Montagna?  Non pervenuto!
       Ci pensa forse l'Unione Montana? Per dare un idea del metro di giudizio sappiate che l'Unione spende  14.213  euro  per  fare  un  abbonamento  unico " LEGGI  D'ITALIA  PROFESSIONALE" con  servizi  integrati e  digitali, sicuramente utili, ma da 3 anni  non  riesce  a mettere risorse proprie ragguardevoli per compensare la scarsa attenzione verso i problemi della montagna da parte di enti sovraordinati. Creare un fondo da 7.015 euro  ( 2.000  stanziati della Regione  e  5.000 dell'Unione)  destinati alle aziende agricole che provvederanno a PICCOLI  INTERVENTI  DI  SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA sono una miseria  forse  utile alla sistemazione di qualche piccolo  fossetto, un fondo che sembra creato da persone che probabilmente non conoscono la vastità, le peculiarità e le criticità dell'area montana. Perchè i sindaci non alzano la voce contro questa vergogna? Che fà l'Unione in merito? Ancora una volta la politica locale dimostra di non saper essere nè  tempestiva  nè  protagonista  del  futuro e  della  risoluzione  di  tutte  le  criticità ancora  presenti  in Valmarecchia. I due  onorevoli del PD  affermavano  giusto ieri che  la  prevenzione passa attraverso  una  manutenzione  diffusa  del  suolo, dei  corsi d'acqua e  delle infrastrutture  idrauliche. Cosa aspettiamo a dar seguito alle parole coi fatti? Quale ruolo intenderà svolgere questa Unione in merito alle politiche della vallata? Ci sono idee e progetti strategici di vallata?

Sandro Polidori     Loris Dall'Acqua    Valmarecchia Battle Group

martedì 11 febbraio 2014

SMALTIMENTO RIFIUTI I COMUNI POSSONO SPENDERE MENO

La Voce 12-02-14

Che si chiami Tarsu oppure Tares o in un altro modo quel che interessa ai cittadini è che si sta spendendo troppo. Abbiamo voluto vederci chiaro e siamo andati alla fonte mettendo sotto la lente i costi del servizio in Alta Valmarecchia in cui emerge come soluzioni diverse dall’affidamento del servizio alla Montefeltro Servizi ha consentito forti risparmi. Mentre i comuni di Novafeltria, Talamello, Sant’Agata Feltria, San Leo e Pennabilli si affidano a questa multiutility per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il Comune di Maiolo ha scelto un sistema in economia che gli ha garantito un minor costo mentre Casteldelci si affida ad un sistema promiscuo che utilizza in parte la Montefeltro Servizi ed in parte altri, ma forse questa volta più che le parole parlano i numeri. Analizzando i costi pro capite dei sette comuni del 2012 vediamo che Novafeltria spende 133,74; Talamello 133,96; Pennabilli 116,00; San Leo 134,40 e Sant’Agata Feltria addirittura 144,67. Sotto i 100 gli altri due comuni che invece di accettare la proposta della Montefeltro hanno cercato soluzioni diverse: Maiolo spende 94,45 mentre Casteldelci solo 73,38. Se la politica vuole mettersi dalla parte dei cittadini la via è già tracciata. Occorre un cambio di cultura verso il rifiuto  zero, una cultura che deve in primis illuminare le menti di chi amministra in modo che possano educare i cittadini al cambiamento. Si prenda ad esempio  dal lavoro fatto da questi comuni che hanno optato per una  maggiore autonomia decisionale.

Sandro Polidori      Loris Dall'Acqua  Valmarecchia Battle Group

lunedì 3 febbraio 2014

PIVA, MANTENIAMO LA SANITA' IN VALMARECCHIA

 La Piazza o3-02-14
 La Voce 04-02-14
 Il Nuovo Quotidiano 04-02-14
 Il Corriere 04-02-14

Lettera Aperta al Vice Presidente della commissione regionale della Sanità Dott. Roberto Piva

La Sanità è uno dei temi più sentiti dalla cittadinanza, le strutture ospedaliere presenti in Valmarecchia ovvero l’Ospedale Franchini a Santarcangelo e il Sacra Famiglia a Novafeltria rappresentano due presidi importanti ed irrinunciabili, l’ipotesi che possano essere depotenziati è inaccettabile. Purtroppo come noto le nostre realtà ospedaliere sono inserite nella lista delle 25 strutture che hanno i requisiti per essere trasformate in ospedali di comunità,  non si tratta di una condanna scritta, ma rappresenta il rischio di avviarsi verso un ulteriore impoverimento delle due strutture che nei fatti è già iniziato anni fà con la soppressione di diversi reparti. Gli Ospedali di Comunità sarebbero quasi completamente svuotati dei servizi che siamo abituati a ricevere oggi, svuotati anche del significato stesso di ospedale; con ogni probabilità gli unici elementi che li caratterizzeranno saranno un punto di pronto intervento e posti letto rivolti a quelle persone che devono ricevere cure che non potrebbero ricevere a domicilio, corsie in cui la figura che sarà più facile incontrare non sarà il medico, ma l’infermiere, una risposta che riteniamo inadeguata alle esigenze del territorio. La salute e l’interesse del paziente devono essere il perno attorno al quale ruotano le azioni della politica in materia, troppe volte invece accade che la politica porti in corsia ragioni economiche che invece non dovrebbero in alcun modo condizionare il lavoro ospedaliero, l’interesse economico dell’azienda non può e non deve sovrastare quello del paziente, la trasformazione dell’ Unità Sanitaria Locale in Azienda Sanitaria Locale sembra invece averlo dimenticato. Il riordino del sistema sanitario, il contenimento della spesa sono sì da perseguire, ma non sulla pelle dei cittadini. Vogliamo ricordare che in Alta Valmarecchia è già stato presentato un importante documento politico, redatto in maniera condivisa da tutte le forze politiche in favore del Sacra Famiglia di cui la Regione deve tenerne conto, vogliamo un pronto soccorso degno di questo nome, una diagnostica e cura poliambulatoriale completa e seria, una specializzazione in BIABETOLOGIA - AUXOLOGIA con una divisione ospedaliera di cura utilizzando e convertendo i 30 posti letto che rimarranno liberi dopo l’agognata RSA che da 30 anni attende di essere realizzata. Allo stesso modo devono essere prese in considerazione le istanze presentate dalle forze politiche santarcangiolesi condivise anche dalle amministrazioni dei comuni limitrofi i cui cittadini usufruiscono dei servizi del Franchini affinché venga mantenuto l'assetto del reparto di chirurgia per interventi a basso e medio rischio, che si provveda alla nomina di un primario  tenendo conto delle esigenze operative anche della chirurgia generale e non della sola senologia seppur rappresenti un’eccellenza della struttura da valorizzare.

Loris Dall’Acqua    Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group

 

 

 

 

mercoledì 29 gennaio 2014

AGRICOLTURA: SERVONO AZIONI CONCRETE



La Voce 30-01-14
Il Corriere 31-01-14




AGRICOLTURA LA  REGIONE RADDOPPIA  MA  NON  RISOLVE  LE  CRITICITA’


Non  basta dire  che dall’UE  arriveranno 1,190 mld di  euro,  131 mln in più  del  periodo 2007/13 o che  dalla  Regione  gli stanziamenti passano da  106  mln a  203 mln  di euro, dopo  ben  44  anni  dalla  nascita  delle  regioni, ancora  oggi la  priorità assoluta è  risolvere le  ataviche criticità e  nodi  strutturali, vogliamo progetti e azioni concrete di intervento. Tra le problematiche del settore il ricambio  generazionale che è troppo  lento, si  dice  che  servirebbero  in  Europa  ben  500.000  nuovi giovani e quindi addetti e nuove  aziende, affinchè i giovani investano occorre che le attività riescano ad essere competitive e redditizie, c'è una  mancanza  totale e  degenerante delle  politiche  dei  servizi  alla  popolazione  dell’ entroterra e soprattutto della  montagna, dalle  infrastrutture, il  sistema  di  presidio  ambientale ,il  recupero idrogeologico, la  banda  larga, la  burocrazia, i  vincoli, le  vessazioni e purtroppo nelle  istituzioni le rappresentanze sono spesso del  tutto  inadeguate.
Già nel  rapporto  economico  di  settore nella  nostra  Provincia sulle produzioni animali la drammatica  perdita  di  aziende di   quasi  il  40% negli  ultimi  10  anni, non  esiste  più una  agricoltura  pubblica, ma  solo  un  accompagnamento  a  saldo  zero, ma  una  Regione  ed una  UE devono essere tutor attivi e  creare  condizioni positive  in  una  visione veramente   pragmatica e  risolutiva di  tutte quelle  criticità a  fondamento della  sopravvivenza  attuale.
Il Piano  di  sviluppo  Rurale PSR 2014/20 ovviamente  può essere uno  strumento importante per  i  territori  come  quello della Valmarecchia, ma  per uno  sforzo forte  sulle  criticità,  in particolare per  il  cambiamento reale  di  marcia.
Nello  specifico  settoriale, alcune  priorità  fondamentali per  i  territori  rurali:
- La ZOOTECNIA BOVINA  combinata ed in  rete tra  l’alta e  la  bassa  valle, con  l’incentivazione ed  aiuti  particolari all’allevamento di  razze richieste dal mercato nell’alta valle sostenendo ad esempio la linea Vacca-Vitello  ed  aziende dedite  all’ingrasso  dei  vitelli nella  bassa  valle.
- LA ZOOTECNIA OVINA potenziando  la  produzione  non  solo  di  carne, ma  anche  di  latte per  la  produzione di  prodotti  DOP  come  la  Caciotta d’Urbino in  notevole  espansione e di eccellenze come il  formaggio  di  fossa ed altri  formaggi  tipici  locali, ricotte, ramigiolo ecc
- Lo  sviluppo  di allevamenti FAUNISTICI di  pregio. 
La  valorizzazione e tutela dei prodotti attraverso  un  Marchio "Prodotto di Montagna"
-PRESIDIO E  DIFESA di TERRITORIO e AMBIENTE.


Occorre investire risorse per la  difesa del  territorio al fine di provvedere alla  sistemazione  e  manutenzione di  tutta   la  rete  idrografica di  superficie dai Fossi  alle  aste  fluviali  laterali sino a quelle principali ( contratto  di  fiume ?),servono   infrastrutture viabilistiche estremamente  determinanti per  un  equilibrato  sviluppo economico soprattutto per quelle aree oggi svantaggiate. A tal  proposito  non  sarebbe  poi  male  rifinanziare  adeguatamente a  favore  dei  comuni e  non  solo  , la  Legge  della Montagna  la  97/94  con  il  suo  specifico  art. 17. Bisogna  inoltre scoraggiare l’eccessivo frazionamento dei terreni agricoli così come andrebbe sostenuto l’acquisto di  terreni  da  parte  di  agricoltori  o  silvicoltori. L’Istituzione  Regionale dovrebbe  intervenire sull’abbattimento  dei  tassi  di interesse  fino  al  raggiungimento in  favore  dei  giovani  imprenditori  agricoli. Vorremmo vedere azioni mirate e quella concretezza che il settore merita.
Cordiali saluti,

Sandro Polidori   Loris Dall'Acqua   Valmarecchia Battle Group


 

sabato 18 gennaio 2014

ORA SULL' OSPEDALE IL PD TACE

La Voce 19-01-14

Sulla sanità sarebbe bene che i cittadini della Valmarecchia aprissero finalmente gli occhi! Le scelte da parte della Regione, inerenti il riordino delle strutture sanitarie, sembrano indirizzate verso la suddivisione in ospedali per acuti e in ospedali di comunità. Avevamo preannunciato alcune settimane fà questo scenario e da parte di chi ci amministra non sono arrivate né smentite né le solite rassicurazioni di circostanza, d’altronde chi avrebbe creduto al solito refrain del “nessun rischio di chiusura” e  “nessun rischio di depotenziamento”?  La Lega Nord provvederà a livello provinciale a richiedere la convocazione della Conferenza Sanitaria e a livello regionale provvederà ad interrogare l’assessore Lusenti, che fine hanno fatto quelli che anzichè alzare la voce, si sperticavano in rassicurazioni? Gli Ospedali di Comunità saranno composti da reparti seguiti prevalentemente da personale infermieristico, il termine dormitorio purtroppo non è provocatorio ma semplicemente quello più indicativo, e sarebbe forse il termine “Ospedale” ad essere fuori luogo. Il dato di fatto è che i 2 ospedali della Valmarecchia sono purtroppo nella lista dei 25 che hanno le caratteristiche per essere trasformati in “dormitori”.
       Dal Pd solo silenzi: non parla Lorenzo Marani, Sindaco di Novafeltria forse in difficoltà ed in imbarazzo a dover dare battaglia in maniera seria contro l’Ausl presso la quale è dipendente, non parla più il Pd dell'Alta Valle, non parla Mauro Morri ex Sindaco di Santarcangelo che si è sempre sperticato a fare annunci o a elargire pareri dalla sua pagina facebook su qualsiasi argomento riguardi la vita amministrativa, non parla il Pd Clementino. Nella scelta tra il battersi per il proprio territorio e per mantenere i servizi ai cittadini o l’obbedienza gerarchica al proprio partito il Pd sembra avere scelto rinunciando al “fuoco amico” verso la Regione. Dal Pd bocche cucite, il tema crea imbarazzo e forse in alcuni casi occuparsi delle primarie ha la precedenza su tutto.

Loris Dall’Acqua   Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group