La Voce 30-01-14
Il Corriere 31-01-14
AGRICOLTURA LA REGIONE RADDOPPIA MA NON RISOLVE LE CRITICITA’
Non basta dire che dall’UE arriveranno 1,190 mld di euro, 131 mln in più del periodo 2007/13 o che dalla Regione gli stanziamenti passano da 106 mln a 203 mln di euro, dopo ben 44 anni dalla nascita delle regioni, ancora oggi la priorità assoluta è risolvere le ataviche criticità e nodi strutturali, vogliamo progetti e azioni concrete di intervento. Tra le problematiche del settore il ricambio generazionale che è troppo lento, si dice che servirebbero in Europa ben 500.000 nuovi giovani e quindi addetti e nuove aziende, affinchè i giovani investano occorre che le attività riescano ad essere competitive e redditizie, c'è una mancanza totale e degenerante delle politiche dei servizi alla popolazione dell’ entroterra e soprattutto della montagna, dalle infrastrutture, il sistema di presidio ambientale ,il recupero idrogeologico, la banda larga, la burocrazia, i vincoli, le vessazioni e purtroppo nelle istituzioni le rappresentanze sono spesso del tutto inadeguate.Già nel rapporto economico di settore nella nostra Provincia sulle produzioni animali la drammatica perdita di aziende di quasi il 40% negli ultimi 10 anni, non esiste più una agricoltura pubblica, ma solo un accompagnamento a saldo zero, ma una Regione ed una UE devono essere tutor attivi e creare condizioni positive in una visione veramente pragmatica e risolutiva di tutte quelle criticità a fondamento della sopravvivenza attuale.Il Piano di sviluppo Rurale PSR 2014/20 ovviamente può essere uno strumento importante per i territori come quello della Valmarecchia, ma per uno sforzo forte sulle criticità, in particolare per il cambiamento reale di marcia.
Nello specifico settoriale, alcune priorità fondamentali per i territori rurali:- La ZOOTECNIA BOVINA combinata ed in rete tra l’alta e la bassa valle, con l’incentivazione ed aiuti particolari all’allevamento di razze richieste dal mercato nell’alta valle sostenendo ad esempio la linea Vacca-Vitello ed aziende dedite all’ingrasso dei vitelli nella bassa valle.- LA ZOOTECNIA OVINA potenziando la produzione non solo di carne, ma anche di latte per la produzione di prodotti DOP come la Caciotta d’Urbino in notevole espansione e di eccellenze come il formaggio di fossa ed altri formaggi tipici locali, ricotte, ramigiolo ecc
- Lo sviluppo di allevamenti FAUNISTICI di pregio.
La valorizzazione e tutela dei prodotti attraverso un Marchio "Prodotto di Montagna"
-PRESIDIO E DIFESA di TERRITORIO e AMBIENTE.
Occorre investire risorse per la difesa del territorio al fine di provvedere alla sistemazione e manutenzione di tutta la rete idrografica di superficie dai Fossi alle aste fluviali laterali sino a quelle principali ( contratto di fiume ?),servono infrastrutture viabilistiche estremamente determinanti per un equilibrato sviluppo economico soprattutto per quelle aree oggi svantaggiate. A tal proposito non sarebbe poi male rifinanziare adeguatamente a favore dei comuni e non solo , la Legge della Montagna la 97/94 con il suo specifico art. 17. Bisogna inoltre scoraggiare l’eccessivo frazionamento dei terreni agricoli così come andrebbe sostenuto l’acquisto di terreni da parte di agricoltori o silvicoltori. L’Istituzione Regionale dovrebbe intervenire sull’abbattimento dei tassi di interesse fino al raggiungimento in favore dei giovani imprenditori agricoli. Vorremmo vedere azioni mirate e quella concretezza che il settore merita.Cordiali saluti,Sandro Polidori Loris Dall'Acqua Valmarecchia Battle Group