venerdì 26 luglio 2013

SANITA' IN ALTAVALMARECCHIA

La Voce 02-08-13


La celebrazione dello storico passaggio di Regione dei 7 comuni non dovrebbe essere solo un momento di festeggiamenti, ma soprattutto di riflessione, di auspici e di nuove battaglie invece sono passati alcuni anni e poco o nulla è stato fatto. L’Alta Valmarecchia avrebbe dovuto ricercare una maggior coesione e sinergia tra i 7 comuni invece ha scelto di disperderli in un’Unione a 11, avrebbe dovuto, per solidarietà spingere maggiormente la politica ad occuparsi dei vergognosi ritardi del passaggio di Montecopiolo, avrebbe dovuto battersi per una viabilità migliore, avrebbe dovuto valutare la reale convenienza della gestione dei servizi che solo in pochi hanno messo in discussione, ma soprattutto avrebbe dovuto battersi maggiormente per l’ Rsa e soprattutto per l’Ospedale. I cittadini della Valmarecchia lo sanno che si taglia sulla sanità italiana e invece si investono risorse su quella deI Salvador? E’ stato inaugurato l’ospedale rurale di Chalchaupa in Salvador realizzato con un programma di 2,5 milioni di dollari della cooperazione italiana del 2009. E’ stata inoltre finanziata la formazione di un’unità sanitaria che assiste 600 nuclei familiari nelle zone rurali e 1800 nelle aree urbane. “L’Italia sostiene la scelta della riforma sanitaria del Salvador che punta a ridurre le diseguaglianze tra città e campagne e a garantire l’accesso gratuito” ha dichiarato il sottosegretario alla sanità. In Italia invece si chiudono gli ospedali esistenti senza soffermarsi tanto sulla vastità del territorio e per fare gli accertamenti i cittadini devono aspettare mesi! Visto l'andazzo c'è da chiedersi se le provette delle analisi raccolte all'ospedale di Novafeltria viaggino alla volta di Pievesistina con mezzi refrigerati o  in ambulanza.

Chi ci rassicura che appena pronte le 16 stanze di chirurgia all’ Infermi di Rimini, tutto il reparto di chirurgia a Novafeltria non venga smantellato? Al Sacra Famiglia da oltre un anno c'è un'area transennata dichiarata pericolante, non ci risulta che esista un progetto di recupero e /o demolizione. Cosa dobbiamo pensare? In diversi ci hanno segnalato che quando si effettua una prenotazione attraverso il cup la tendenza è quella di dirottare verso altri ospedali e solo dopo una certa insistenza si ottiene una prenotazione a Novafeltria vedono di darti una data. Servirebbe un pronto intervento adeguato, un miglior servizio di ambulanze per il territorio, una specifica eccellenza ospedaliera da posizionare nel Sacra Famiglia.

Gli amministratori locali devono dedicare il massimo impegno alla tutela del Sacra Famiglia, dal Sindaco di Novafeltria in primis ma anche dagli altri sindaci della valle e anche da quei sindaci oltre confine per i quali, l’Ospedale di Novafeltria rappresenta un presidio sanitario.

Sandro Polidori   Loris Dall’Acqua  Christian Carrieri    Valmarecchia Battle Group

giovedì 25 luglio 2013

UNIONI SENZA CONTROLLO?

La Voce 26-07-13
Il Corriere 26-07-13

In seguito alle nuove norme riguardanti gli enti territoriali si stanno finalmente scoprendo le fusioni tra comuni, quali opportunità di semplificazione, di contenimento dei costi e di crescita, un percorso in cui i cittadini sono parte integrante essendo chiamati in causa con il Referendum. Ma non sempre le fusioni trovano condivisione tra i cittadini, per quale motivo gli elettori, difronte al quesito referendario le bocciano?  Una questione legata solo al campanilismo? Forse uno scoglio superabile attraverso ad una buona comunicazione e una  informazione corretta.
Se i cittadini dovessero rigettare una proposta di fusione non devono essere colpevolizzati di tale insuccesso, le colpe vanno ricercate tra i proponenti che non hanno evidentemente fatto un adeguato percorso per arrivarci. Il punto di partenza deve essere una buona Unione ed è questa la prima responsabile del fallimento delle fusioni, anche queste dovevano consentire un abbattimento dei costi, ma chi ha controllato?
Le Unioni furono istituite come una fase di passaggio di collaborazione tra comuni, una fase transitoria nella quale i comuni aderenti avevano l’opportunità di conoscersi, di mettere insieme i servizi contenendo la spesa, provvedere  ad unificare gli uffici e stabilire strategie comuni sino a suggellare questo percorso  con la trasformazione dei comuni facenti parte in un Comune Unico. Ma nelle Unioni esistenti quanto è stato fatto per contenere i costi e per omogeneizzare i servizi? Quali forme di autocontrollo sono state messe in campo al fine di controllarne la reale convenienza?
Reputiamo grave che le Unioni non abbiano voluto porsi la fusione come obbiettivo finale, grave che non abbiano voluto darsi un calendario come se non volessero prendersi impegni precisi ed il risultato si è visto: una volta uniti alcuni servizi non ci si è impegnati nell’andare oltre.
Un’ Unione efficiente avrebbe stabilito (come era previsto dalla normativa) una durata di dieci anni alla fine dei quali provvedere alla fusione. Dieci anni in cui i comuni avrebbero dovuto darsi delle regole e dei tempi e ritrovarsi alla fine con il raggiungimento di un unico comune al quale mancava a suggello di quest’opera solo un passaggio ovvero lo scioglimento dei consigli in favore di uno unico. Un lasso di tempo che sarebbe stato funzionale anche sui cittadini per i quali il cambiamento non avrebbe rappresentato un salto nel buio ma lo avrebbero colto come esempio di funzionalità amministrativa.
Col riordino territoriale si fanno largo le Unioni di nuova generazione, unioni innaturali, troppo ampie attraverso le quali sarà molto difficile per i piccoli comuni mantenere una propria dignità. Se verranno eliminate le province come da tempo auspicato, ma tra la Regione e i Comuni avremmo creato come organi intermedi delle unioni che in alcuni casi rappresentano il territorio di una mezza Provincia come potremmo parlare di semplificazione, ottimizzazione e contenimento dei costi?
Cordiali saluti,
Loris Dall’Acqua    Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group

lunedì 1 luglio 2013

RIFIUTI PER SMALTIRLI SPENDIAMO TROPPO!!!!

Il Corriere 03-07-13
La voce 05-07-13

OBBIETTIVO 4



GESTIONE DEI RIFIUTI




       Tra gli obbiettivi che gli amministratori della Valmarecchia dovrebbero porsi ci dovrebbe essere quello di organizzarsi al meglio per far pagare meno lo smaltimento dei rifiuti ai cittadini.
       In un mercato in cui c'è una sana concorrenza, questa favorisce un abbassamento dei costi così come una gestione più attenta al territorio può permettere di raggiungere risultati migliori, i comuni in Valmarecchia sono serviti da due diverse aziende Hera in Bassa Valmarecchia e Montefeltro Servizi per quelli dell’ Alta Valle.
Ragionando in un ottica di vallata, in questo caso a 12/13 ci chiediamo per quale motivo non sia mai stato richiesto un preventivo ad entrambe le ditte per servire tutti e 12 /13 comuni, un bando simile avrebbe potuto far abbassare i costi vergognosamente alti nonostante, l’aumento della raccolta differenziata, contribuisca notevolmente ad abbassare i costi di smaltimento sia per le amministrazioni che per le aziende.
       Forse il fatto che i comuni sono anche soci delle municipalizzate può rappresentare un limite? Così fosse i comuni non avrebbero il compito di perseguire politiche che ricerchino il meglio per la collettività?
       Oltre a questa soluzione forse ora non più perseguibile visto che il grande dobvrebbe assorbire il piccolo, c’è quella attuata con successo dal comune di Casteldelci che di fronte alla proposta economica ricevuta dalla Montefeltro servizi ritenuta troppo alta ha provveduto a riorganizzare il servizio in maniera diversa e propria gestendo in prima persona riuscendo quindi a fornire un servizio  migliore e meno costoso tanto da consentire all' amministrazione di abbassare da subito la tassa sui rifiuti.
       Proponiamo quindi di aprire al più presto un confronto sulla gestione dei rifiuti in cui si mettano a confronto le attuali proposte con l’ipotesi di adottare il modello già in atto a Casteldelci che qualora fosse applicato in maniera unitaria a 12/13 potrebbe offrire maggiori economie.

Sandro Polidori Loris Dall'Acqua Christian Carrieri
Valmarecchia Battle Group