domenica 20 ottobre 2013

SANITA': PRIMA SI TAGLI SUI VERTICI

Riflessioni sulla risposta della redazione del Carlino Rimini del 20-10-13

Un sistema sanitario efficiente  si rispecchia pienamente nella sua riflessione sui piccoli ospedali, un riordino che probabilmente sarà quello verso il quale siamo proiettati visto che Asl e Regione hanno più volte espresso, in maniera più o meno chiara, queste linee di indirizzo.  Un sistema sanitario fatto principalmente di grandi ospedali consente certamente di contenere i costi, parliamo però di risparmi ottenuti sui cittadini che diventerebbero una sorta di pendolari della salute, accettabile in caso di interventi particolari, un po’ meno per patologie più diffuse. Quel che mi indigna è il fatto che la politica, dovendo provvedere al contenimento della spesa, abbia messo in discussione la sopravvivenza dei piccoli ospedali, senza aver prima provveduto ad una seria riorganizzazione di quello che è "burocratico".
       Si predisponga un piano di riordino del personale, intervenendo in maniera strutturale sull’organigramma dell’Asl, non occorre licenziare nessuno, ma magari si può evitare di assumere certe figure professionali il cui ruolo può essere svolto da altri già in organico, si potrebbero porre dei tetti massimi a certi stipendi, si potrebbe provvedere a ridurre il numero dei dirigenti e dei funzionari, si potrebbe accorpare tutto quello che possiamo considerare di back office, si potrebbero rivedere ad ogni scadenza i bandi per quei servizi esternalizzati. Riorganizziamo prima il sistema sanitario partendo dal vertice, poi guardiamo tutto il resto, la scelta di partire invece con la chiusura dei piccoli ospedali, dei reparti e dei posti letto,  mi pare  un éscamotage per lasciare intatta la “casta sanitaria”.

Cordiali saluti,
Loris Dall’Acqua

giovedì 17 ottobre 2013

SANITA', A TAGLIARE SARANNO LE REGIONI

         Alta Rimini 18-10-13
         Salva Rimini 18-10-13
         Il Corriere 19-10-13
         La Voce 19-10-13
         Il Carlino 20-10-13

        Come si può pensare di tagliare 4 miliardi di euro sulla sanità, puntando le forbici contro i piccoli ospedali, i posti letto e i reparti?  Se qualcuno aveva pensato di poter tirare un sospiro di sollievo alla notizia dello stralcio dei tagli alla sanità da questa manovra, dovrà purtroppo trattenere nuovamente il fiato visto che il governo ha semplicemente passato le forbici alle Regioni. Come sempre temuto a cadere sul campo di battaglia potrebbero esserci:  14.000 posti letto di lungodegenza, di cui 7.000 riconvertiti da lungodegenza a riabilitazione; i 180 piccoli ospedali che contano meno di 120 posti letto, in particolare quelli non dotati di servizi di emergenza e rianimazione, le case di cura con meno di 60 posti letto, quei reparti nei quali si eseguono un numero di interventi inferiore alla soglia stabilita dalle linee guida internazionali e oltre 3.000  laboratori di analisi, ipotesi già sentite in precedenza ed ora sempre più in bilico.

Alla Regione Emilia Romagna il compito più arduo visto che è quella che come posti letto ha il numero più alto di esuberi.

Il rischio più grande è che non si tenga conto del fatto che strutture al di sotto di questi standard spesso siano comunque indispensabili. Sarebbe limitativo valutare i numeri in maniera prettamente oggettiva, ma occorre contestualizzarli a quello che è la conformazione del territorio, al fine di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini. Che ne sarebbe di quei cittadini che vivono nelle zone più disagiate come quelle montane e quindi troppo distanti  da grandi strutture ospedaliere?  Al contenimento della spesa sanitaria si provveda accorpando tutto ciò che è di back office, cercando invece di mantenere e migliorare tutto quello che è a diretto contatto con i cittadini. Quale futuro per la sanità della nostra Provincia?

 
Loris Dall'Acqua

martedì 15 ottobre 2013

SANITA': SULLE SPALLE DI CHI RICADRANNO QUESTI TAGLI?


        Come si può pensare di tagliare 4 miliardi di euro sulla sanità? Il rischio più grande è che a farne le spese possano essere i piccoli ospedali, i posti letto e i reparti. E' vero che esistono strutture e reparti che sono spesso meno utilizzati rispetto agli standard previsti, ma spesso sono comunque indispensabili. Non si possono valutare i numeri in maniera prettamente oggettiva, ma occorre contestualizzarli a quello che è la conformazione del territorio, al fine di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini. Che ne sarebbe di quelli che vivono nelle zone più disagiate come quelle montane e quindi troppo distanti  da grandi strutture ospedaliere?  Al contenimento della spesa sanitaria si provveda accorpando tutto ciò che è di back office, cercando invece di mantenere e migliorare tutto quello che è a diretto contatto con i cittadini.
  

venerdì 4 ottobre 2013

SANITA' IN VALMARECCHIA comunicato VBG

La Voce 05-10-13
Il Carlino Rimini 05-10-13

Elena Vannoni di Percorso Comune col suo intervento ha pienamente centrato i problemi della politica sanitaria dell'Alta Valmarecchia e sottolineando le varie dichiarazioni e le assunzioni di responsabilita' della politica e dell' Asl, da Bologna fino a Novafeltria, ha messo gli interlocutori di fronte alle loro stesse parole, parole che a qualcuno forse, avrebbe preferito fossero state dimenticate. La presentazione che è stata fatta dai rappresentanti dell'Asl durante il Consiglio Comunale Aperto in cui hanno relazionato quello che è stato fatto in questi anni mette in risalto interventi di tipo strutturale, opere necessarie, ma trattasi di interventi di valorizzazione e messa in sicurezza della struttura, nonchè di immagine, visto che si sta provvedendo anche all'abbellimento e al decoro dell'area esterna, interventi che contribuiscono ad accrescerne il valore immobiliare. Il contenitore è importante ma lo è ancor di più il contenuto, continuiamo a sentire parole di garanzia, ma garantiti continuiamo a non sentirci.
L'Asl Rimini e lo stesso Tonini sono in scadenza, nel nuovo anno avremmo a che fare con l'Asl Unica di Area Vasta per cui le realtà periferiche saranno ancor più di periferia. Possiamo sentirci garantiti? Che cosa dovremmo attenderci dall'Asl dell' Area Vasta? Le decisioni sono politiche e se tra gli obbiettivi c'è quello del contenimento della spesa sanitaria su chi poseranno le cesoie? Siamo sicuri che si taglieranno poltrone e non si metterà mano a posti letto o reparti?
Il riordino dei servizi e dei reparti, vedrà anche una modifica della nomenclatura dei reparti, ci saranno l'area rossa e l'area blu, cambierà nome anche la chirurgia, ma a parte il nome ai cittadini interesserà sapere quale differenza ci sarà tra l'attuale chirurgia e l'annunciata daily surgery.
Per le emergenze il Cons. Regionale Piva ricordava in maniera categorica che l'elicottero del 118 riuscirà a garantire sempre l'Alta Valle, ma ci chiediamo se non stia mettendo avanti le mani qualora qualche reparto dovesse venire a meno. Comunque in caso di vento, pioggie torrenziali, nebbia, neve chissà se quel servizio potrà essere garantito comunque, con condizioni metereologiche gli elicotteri restano a terra.

Quel che chiamano bicchiere mezzo pieno alla gente di montagna appare purtroppo meno che mezzo vuoto.

 
Loris Dall'Acqua   Sandro Polidori   Valmarecchia Battle Group